mercoledì 19 marzo 2008

Un Blog per Attilio

Carissimi Sallorenzani, ho voluto creare questo blog per ricordare Attilio Faillace. Lasciate un messaggio un pensiero, o un'adesione firmando questo Blog.
Un caro saluto
Vincenzo Tarantino

5 commenti:

Anonimo ha detto...

In ricordo di mio zio Attilio

non ho avuto la possibilita di conoscere granchè bene mio zio Attilio, di comprendere perchè alcune scelte di vita, di sicuro dolorose, siano state ricercate ad ogni costo. Di certo mio zio non era una persona che amava le scelte di comodo, ma ciò che lo ha contraddistinto di più è stata la sua coerenza, anche quando sarebbe bastato poco per rendersi più semplice la vita. Era una persona piena di entusiasmo e quando veniva a trovarci a Monfalcone era capace di trasmetterlo anche a me che ero ancora un bambino. Allo stesso tempo però ricordo nei suoi occhi un velo di tristezza che aleggiava costantemente come a ricordargli il peso di alcune domande ancora senza risposta. L’ho rivisto qualche anno fa a San lorenzo .......era cambiato.........gli anni di carcere lo avevano segnato profondamente sia nel fisico che nella mente .........in ogni caso l’avrei riconosciuto ...troppo forte la somiglianza con il volto di mio padre........Nelle sue parole non vi era forse più tanta voglia di combattere ma di certo l’acume di un uomo intelligente ma allo stesso tempo sensibile. Mi rimane un unico cruccio ................non averlo potuto conoscere meglio............. Simone Faillace

Anonimo ha detto...

Anch'io l'ho conosciuto poco e in modo superficiale, è stato il mio insegnante di chimica e biologia per un anno, quel fatidico 1980 in cui fu arrestato. Io avevo 14 anni e se dopo quasi trent'anni ho ancora un vivo ricordo di lui, significa che qualcosa, umanamente parlando, ha lasciato in me.
....................................Andrea Mancaniello - Firenze

Anonimo ha detto...

Ho avuto il privilegio di incontrare Attilio una volta. Ricorderò sempre i suoi occhi e sorriso gentili.

Anonimo ha detto...

Scopro soltanto ora l esistenza di questo blog commemorativo in memoria di Attilio.
Chi sono,il mio nome,non ha nessuna importanza,anche se mi firmerò alla fine del mio scritto.
Era forse il 1975, a Certaldo in provincia di Firenze,dove un ragazzo che giocava a ping pong con gli amici,veniva colpito da una fitta sassaiola, fatta da quei sassolini piccolissimi che ricoprivano il terreno della pinetina davanti alle scuole medie ed elementari. Al mio stupore e alle risate dei miei compagni di gioco si univano divertite le risate di quell uomo, che nascosto dietro a uno di quei grandi pini mi guardava divertito con quegli occhi profondi e scuri, l Autore della fitta sassaiola nei miei confronti
Era Attilio,come io irrispettosamente chiamavo per nome.
Era Attilio il mio professore di matematica delle scuole medie.
I suoi capelli ricciuti e neri come la pece,i suoi baffi folti e neri e quel suo modo di comunicare con noi ragazzi mi rendeva più tollerabile la noia che mi prendeva a quell età frequentando le lezioni.Marco Bagni da Certaldo

Pollicino ha detto...

Ho ricevuto l'ultima lettera di Attilio dal carcere quando aveva già scontato otto anni. Gli inviavo i libri che mi segnalava tramite una conoscenza comune, la madre di un altro carcerato politico come lui. Un telegramma da sconosciuti mi aveva avvertito del suo arresto nell'80. Le nostre strade si erano incontrate per l'ultima volta pochi mesi prima a casa di mia madre: era venuto a vedere mio figlio. C'eravamo conosciuti a Firenze. Dei Faillace avevo incontrato prima Raffaele alla mensa universitaria, poi Attilio nella comune di Santa Croce e in seguito in quella di via de'Serragli con il Pio, Roberto, Calvino, Bambino, un gruppo variegato e travolgente.
Attilio era un uomo pieno d'amore come nessun altro. Un innocente che non si è mai dichiarato tale. Un reale estimatore della donna da sempre ritenuta complessa e superiore. Un vero amico che non ho potuto riabbracciare, ostinato nella solitudine. Un ricordo indelebile.
Ho scoperto questo blog solo oggi, non potevo rimanere indifferente. Attilio non si merita l'indifferenza.
maria antonietta montella